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Sentenze

Gravi violazioni non definitivamente accertate “sub iudice” (sentenze di primo grado che hanno respinto il ricorso o sentenze di secondo grado che hanno riformato la pronuncia favorevole al contribuente e sono oggetto di ricorso in cassazione)

Le gravi violazioni non definitivamente accertate di cui all’art. 80 comma 4 del D.lgs. n. 50/16, in combinato con quanto stabilito dall’art. 67 bis del D.lgs. n. 546/92, devono intendersi quelle sub iudice ma confermate da pronunce giudiziarie, cioè da sentenze di primo grado che hanno respinto il ricorso del contribuente o da sentenze di secondo grado che hanno riformato la pronuncia favorevole al medesimo e sono oggetto di ricorso in cassazione.

Questo il principio affermato dal Tar di Latina accogliendo il ricorso di impresa che, risultata aggiudicataria, era poi stata esclusa.

Secondo la stazione appaltante ci sono cartelle di pagamento non notificate e quindi, non definitivamente accertate, con importi non definitivamente accertati di notevole entità. Nel caso in cui venissero accertati in maniera definitiva, potrebbero compromettere l’ordinaria attività dell’impresa, pregiudicandone l’affidabilità, in qualità di contraente, in rapporto alla fornitura/servizio/manutenzione pluriennale di cui al presente bando.

La ricorrente evidenzia come i ricorsi avverso gli avvisi in questione si siano conclusi, previo accoglimento dei gravami, con altrettante pronunce di annullamento degli stessi. Per cui l’esclusione è illegittima.

Tar Lazio, Latina, Sez. I, 09/05/2022, n. 427 accoglie il ricorso:

6) Il ricorso è fondato.

7) L’Amministrazione resistente ha provveduto a escludere la ricorrente dalla gara in argomento per riscontrate violazioni gravi ai sensi dell’art. 80, comma 4, nella parte in cui stabilisce che “Un operatore economico può essere escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto se la stazione appaltante è a conoscenza e può adeguatamente dimostrare che lo stesso ha commesso gravi violazioni non definitivamente accertate agli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse o contributi previdenziali”.

8) Tali violazioni sarebbero risultanti dalle cartelle di pagamento non notificate e quindi, non definitivamente accertate secondo le note dell’agenzia delle entrate del 02/04/2021 e 14/05/2021, le quali riportano il seguente elenco:

…………………………

9) È evidente, quindi, che nel caso di specie gli accertamenti contestati risultano tutti annullati con sentenze di primo grado.

Tali sentenze sono state tutte impugnate dall’Amministrazione.

Per alcune il giudizio di secondo grado è ancora pendente, per altre è stato definito con la conferma dell’annullamento.

Relativamente a queste ultime è pendente il ricorso per cassazione.

10) ……………………….

11) Ciò premesso, va evidenziato che secondo quanto stabilito dall’art. 67 bis del D.lgs. n. 546 del 31/12/1992 “le sentenze emesse dalle commissioni tributarie sono esecutive secondo quanto previsto dal presente capo”.

12) Alla luce di quanto precede, quindi, le gravi violazioni non definitivamente accertate di cui all’art. 80 comma 4 del D.lgs. n. 50/16, in combinato con quanto stabilito dall’art. 67 bis del D.lgs. n. 546/92, devono intendersi quelle sub iudice ma confermate da pronunce giudiziarie, cioè da sentenze di primo grado che hanno respinto il ricorso del contribuente o da sentenze di secondo grado che hanno riformato la pronuncia favorevole al medesimo e sono oggetto di ricorso in cassazione.

Diversamente, nel caso di sentenza favorevole al contribuente con conseguente annullamento dell’avviso, non si può ritenere esistente nel mondo giuridico alcun accertamento, almeno fino al momento in cui la sentenza non venga riformata.

Altrimenti, la provvisoria esecuzione della sentenza favorevole non avrebbe alcun effetto favorevole per il contribuente vittorioso in giudizio.

13) In ogni caso, se si volesse includere tra le violazioni non definitivamente accertate di cui all’art. 80 comma 4 D.lgs. cit. anche quelle annullate con sentenza favorevole al ricorrente, il provvedimento di esclusione dovrebbe contenere una motivazione approfondita che dia adeguatamente conto della scelta discrezionale dell’Amministrazione di escludere un partecipante allo stato vittorioso nei contenziosi tributari con l’Amministrazione tributaria.

A cura di Roberto Donati – Giurisprudenza e Appalti

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