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Carta in risme per la Pubblica Amministrazione, aumenta di nuovo il prezzo di riferimento

Carta in risme per la Pubblica Amministrazione, aumenta di nuovo il prezzo di riferimento

Nuovo aumento per il prezzo di riferimento della carta in risme per la Pubblica amministrazione. Secondo l’aggiornamento annuale approvato dall’Anac con la delibera n.449 del 28 settembre 2022, il coefficiente di rivalutazione dal mese di aprile 2022 risulta pari a 1,08753 (corrispondente alla variazione del 8,753%).

Per legge l’Autorità è tenuta ad aggiornare il prezzo di riferimento annualmente, entro il primo ottobre, ma nel 2022, a seguito di molteplici segnalazioni delle stazioni appaltanti in merito ad uno shock registrato in tale mercato a partire dagli ultimi mesi del 2021, sono stati pubblicati anche aggiornamenti infra-annuali. L’ultima pubblicazione dei prezzi risale al 13 maggio 2022, una pubblicazione di carattere “straordinario” che sulla base di una specifica indagine appositamente realizzata dall’Anac nel mese di aprile ha portato ad un incremento del 50% del prezzo di riferimento.

Per l’ultimo aggiornamento annuale invece l’Anac ha effettuato l’istruttoria attraverso le modalità “standard” ossia utilizzando i prezzi contenuti nella base dati presente nel portale www.piuprezzi.it della Camera di commercio Metropolitana di Milano-Monza-Brianza-Lodi.
Sono stati aggiornati quindi l’Allegato A contenente la formula del prezzo di riferimento rivalutato e il nuovo foglio di calcolo in formato elettronico a supporto degli operatori, che tiene conto del nuovo coefficiente di rivalutazione e la cui compilazione consente la determinazione immediata del prezzo di riferimento, corredato da una breve guida alla compilazione.

Cosa sono i prezzi di riferimento

I prezzi di riferimento pubblicati dall’Autorità e aggiornati entro il primo ottobre di ogni anno sono utilizzati per la programmazione dell’attività contrattuale della pubblica amministrazione e costituiscono prezzo massimo di aggiudicazione anche per le procedure di gara aggiudicate all’offerta più vantaggiosa. I contratti stipulati in violazione di tale prezzo massimo risultano nulli. L’individuazione dei prezzi di riferimento da parte di Anac favorisce la trasparenza del mercato e la vigilanza, consentendo agli operatori pubblici di rendersi conto se il prezzo che stanno pagando è ottimale o meno. Inoltre, permette di controllare la stazione appaltante verificandone l’operato. Proprio per questo attiva un processo virtuoso di controllo incrociato tra i vari attori in campo, che diventa efficace strumento di prevenzione dei fenomeni corruttivi e fraudolenti, ma anche di comportamenti inefficienti. Fissare i prezzi di riferimento, costituisce poi un aiuto fattivo alle amministrazioni pubbliche, facilitando la predisposizione dei capitolati, in quanto viene indicata la soglia da metter a base di gara. E garantisce risparmi che, su larga scala, risultano cospicui.

A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: ANAC)

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