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ANAC, Atti

Irregolarità e criticità negli affidamenti: Anac interviene su 8 appalti da 8,4 milioni di euro

Irregolarità e criticità negli affidamenti: Anac interviene

Irregolarità e criticità negli affidamenti di otto appalti per un valore di 8 milioni e 400mila euro. E’ quanto contesta l’Autorità Nazionale Anticorruzione a una società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
Con la delibera N.62/2023 dello scorso 11 gennaio, Anac ha chiuso il procedimento di vigilanza nei confronti della società, contestando tutta una serie di inadempienze e violazioni del Codice dei contratti. Ora ci sono 45 giorni di tempo per rispondere, e indicare come la società intende adeguarsi ai rilievi fatti e sanare le criticità esistenti.

Le motivazioni della delibera

“Pur riconoscendo la peculiare mission istituzionale”, scrive Anac, la società in materia di affidamenti pubblici è organismo di diritto pubblico. E come tale soggetta alla disciplina del Codice degli Appalti”.

Quindi, pur disponendo la società di una disciplina speciale per quanto riguarda le procedure connesse allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse (i cosiddetti, settori speciali), essa ha l’obbligo di distinguere gli appalti e gli affidamenti che non rientrano nelle procedure strumentali, perché riguardano settori ordinari. Nei fatti, invece, tale distinzione non è avvenuta.

Nella delibera N.62/2023, Anac elenca alcuni di questi casi che presentano violazioni.
Per esempio il servizio di autonoleggio a lungo termine senza conducente (due aggiudicazioni, una di 500.000 euro, e l’altra di 2.400.360 euro), dove sono state disposte proroghe illegittime, addirittura successive all’originaria scadenza contrattuale, senza eseguire verifiche di conformità del servizio reso, e senza rispettare il Codice degli Appalti.
O i servizi per il coinvolgimento degli stakeholder e per la comunicazione, (contratti per 1 milione e mezzo e per 860.290 euro), con illegittimità di proroghe contrattuali, senza verifiche di conformità e con documentazione del tutto insufficiente. O ancora i servizi per la comunicazione online nell’ambito dei processi di localizzazione del Parco (346.407 euro il valore del contratto), dove non sono stati rispettati gli obblighi di pubblicazione né le procedure del bando di gara, come pure sono state effettuate proroghe contrattuali fuori dalla normativa vigente. Stessa cosa per un altro affidamento, sempre per l’acquisizione di spazi per campagne di comunicazione e spazi pubblicitari, avvenute senza confronto concorrenziale fra le imprese, né pubblicità dell’affidamento.

Le contestazioni aggiuntive

Anac ha contestato alla società anche anticipate esecuzioni del contratto, prima che lo stesso diventasse efficace, o contratti stipulati “in sanatoria”, due anni dopo il momento dell’esecuzione della prestazione. Come per esempio avvenuto per i servizi di ingegneria per l’elaborazione del progetto del deposito di bassa e media attività, e quello temporaneo di alta attività (317.600 euro).

Infine Anac ha contestato la somministrazione di lavoro a tempo determinato, senza alcun riferimento alla normativa esistente in Italia, come pure senza controlli sullo svolgimento effettuato. E anche l’affidamento dei servizi di gestione dei siti internet (581.624 euro), avvenuto senza il rispetto dei requisiti di legge.

Tra i vari rilievi e criticità sollevate da Anac anche la scomparsa di documenti, non rinvenibili né in formato elettronico, né allegati ai contratti stipulati con tre diversi aggiudicatari; come pure la mancanza di documentazione delle offerte tecniche presentate in gara dai concorrenti quando sono state effettuate le gare.

Conclude Anac: “Si rimette alla società, sulla base delle criticità emerse, la valutazione delle più opportune azioni a tutela dell’interesse pubblico”.

Leggi la delibera

A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: ANAC)

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