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Equo compenso: ok dell’ANAC alla disapplicazione della disciplina dell’equo compenso

In presenza di un quadro normativo poco chiaro riguardo all’equo compenso, l’Azienda ospedaliera sanitaria di Salerno ha legittimamente esercitato la sua discrezionalità in coerenza con quanto stabilito dal nuovo Codice Appalti non applicando la disciplina dell’equo compenso.
E’ quanto ha stabilito Anac con il Parere di precontenzioso n.101 del 28 febbraio 2024 rispondendo alla richiesta di parere riguardante l’affidamento di direzione lavoro e coordinamento sicurezza dell’ospedale San Giovanni di Dio a Salerno.

“L’assenza di chiare indicazioni normative e di orientamenti giurisprudenziali consolidati circa i rapporti tra la normativa sull’equo compenso stabilita dal nuovo Codice Appalti e le procedure di gara dirette all’affidamento di servizi di ingegneria e architettura – scrive Anac –  impedisce che possa operare il meccanismo dell’eterointegrazione del bando di gara e che, per tale via, possa essere disposta l’esclusione di operatori economici che abbiano formulato un ribasso tale da ridurre la quota parte del compenso professionale”.

In sostanza l’Autorità Nazionale Anticorruzione, dopo aver più volte sollecitato il governo anche in sede di cabina di regia a dare un’indicazione precisa al mercato riguardo all’equo compenso, vista l’incertezza normativa che rischia di determinare aumenti notevoli negli appalti e diffusione di contenziosi, ha ritenuto legittimo che una stazione appaltante eserciti la propria discrezionalità omettendo di escludere dalla gara le imprese concorrenti alla ricorrente per aver formulato un ribasso che avrebbe ridotto il compenso professionale.

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